Le attività

  • Salute queer, salute dal basso, salute per tuttз! Un’antropologia della salute in Italia (Rosa Maria Currò)
    La pandemia ha reso ancora più visibile che l’approccio istituzionale al tema della salute è calato dall’alto. Una prospettiva queer che affronti i bisogni delle persone marginalizzate illumina invece il potere della partecipazione comunitaria. Attraverso la collaborazione collettiva è possibile affrontare le sfide della salute Lgbtqia+ in Italia con l’obiettivo di ripensare lo stesso significato della parola «salute» e integrare alla biomedicina l’azione dal basso.
  • «No existe espacio para una»: a metà tra madri e figlie, l’iper-responsabilizzazione delle donne migranti (Sara Marseglia)
    Donne, madri, figlie, migranti: la sovrapposizione di queste identità produce delle esperienze peculiari di migrazione. Sospese tra le responsabilità che le legano sia al paese di origine che a quello ospitante, le donne migranti vivono a metà tra due mondi, spesso in contrapposizione. Cinque interviste hanno portato alla luce le criticità, i dubbi e le sfide che le madri-migranti si trovano ad affrontare tra la cura della famiglia lontana e vicina, tra incertezza ed empowerment.
  • Lo spazio non è neutro. Accessibilità, disabilità, abilismo, di Ilaria Crippi
    È finalmente in uscita il libro output del laboratorio di scrittura saggistica, Lo spazio non è neutro. Accessibilità, disabilità, abilismo scritto da Ilaria Crippi, una delle partecipanti agli incontri! La disabilità è un tema che non divide. Nessuno direbbe di essere a favore della discriminazione delle persone disabili, generalmente meritevoli di aiuto e compassione. I bar, gli alberghi,…
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  • Una voce da straniera. Pregiudizi linguistici tra nord e sud e del mondo (Caroline Marchese)
    Due storie di migrazione – dal sud verso il nord Italia e dall’Europa verso l’Argentina – pongono i riflettori sul tema dei pregiudizi verso i migranti e su quello delle discriminazioni linguistiche. Storie che conducono a una riflessione: è la posizione di potere assegnata ai territori geografici in cui si è nati o si è vissuto ad incidere sulle percezioni che le società ospitanti hanno nei confronti degli stranieri e dei loro sistemi linguistici e comunicativi.
  • Prendiamo un tè. Le vite di Maryam e Fareeda in Spagna (di Lucrezia Alice Moschetta)
    In una calda giornata andalusa, Maryam e Fareeda, madre e figlia marocchine, condividono le sfide della loro integrazione in Spagna. Maryam, donna attiva, rivela il suo adattamento al nuovo paese, mentre Fareeda lotta per ottenere la cittadinanza: le loro storie esplorano le dinamiche di genere nella migrazione suggerendo la creazione di spazi inclusivi che permettano alle donne di superare stereotipi e discriminazioni e riconoscere la complessità delle identità nel contesto migratorio.
  • Il lockdown invisibile (di Ilaria Crippi)
    Quando si parla di accessibilità, spesso le persone disabili appaiono schiacciate nel loro ruolo di corpi–menti difformi, il cui unico scopo è riuscire a raggiungere un posto o usufruire di un servizio. In questo articolo si indaga invece come l’inaccessibilità degli spazi per le persone disabili sia la conseguenza di un modello di spazio profondamente abilista che produce enormi discriminazioni.
  • Colonialis-migrazioni: Per un consapevolezza del colonialismo italiano (NiccolòAcram Cappelletto)
    Le colonialis-migrazioni sono un fenomeno complesso che legano colonialismo e migrazioni spesso forzate. Questo articolo riflette sul postcolonialismo italiano attraverso il rapporto tra patrimonio «ufficiale» dell’iscrizione Unesco di Asmara, capitale dell’Eritrea, e una produzione filmica che riflette le comunità coinvolte tra colonizzati e colonizzatori. I film Asmarina (2015) e In My Mother’s House (2016) uniscono l’esperienza privata al contesto pubblico generando nuovi approcci di consapevolezza.
  • Laboratori di lettura alla Sanità
    Iniziano i laboratori di lettura con i ragazzi del quartiere Sanità, in collaborazione con Traparentesi APS!  Ecco il calendario!
  • Fare intersezionalità in letteratura. Le voci di Ada in Sharon Dodua Otoo (Roberta Ylenia Tartaglia)
    Le Ada che abitano questo romanzo sono tante, donne, poi colonizzate, oppresse, subalterne. Per rivelare l’atavica mancanza di spazio che le accomuna, attraverso i secoli, l’autrice narra le loro vicende situandosi sul margine e, talvolta, attraverso oggetti di poco conto. Tra le pieghe della storia si creano spazi di mediazione tra l’esterno e l’interno, tra gli stereotipi e i desideri. Questo romanzo sfida la norma e ci obbliga a ribaltare il nostro punto di vista per comprenderlo appieno.
  • La maison des Babayagas: femminismo e cura radicale nella terza età (Vera Sibilio)
    La Maison des Babayagas nasce nel 2013 con lo scopo di dare vita a una pratica abitativa che ponesse al suo centro i bisogni delle donne anziane, altrimenti stigmatizzate dall’azione combinata di ageismo e sessismo. Nel mettere a rete una comunità di «vecchie», con un dichiarato impegno anti-patriarcale, il caso delle Babayagas offre importanti spunti di riflessione su pratiche femministe di inclusività e di resistenza ai meccanismi di oppressione che strutturano la società neoliberale.